Progetti

Questi sono i progetti che Stringhe Colorate Varese ha attivato sul territorio.

- Progetto "Accademia del Buonumore", da settembre 2012

Stringhe colorate Varese, capofila del progetto, è nata da una gemmazione di Stringhe colorate Como e intende aprire l’ACCADEMIA DEL BUONUMORE, istituto di ricerca e formazione che potrà svolgere funzioni utili di integrazione alla cura delle relazioni e dell’umore grazie all’uso di tecniche di comico terapia e di comunicazione creativa.
Per sinergia ed economia l’Accademia servirà le due province contigue di Varese e Como in collaborazione con l’associazione Stringhe colorate Como.
Una struttura di questo tipo, per le sue caratteristiche, ha una valenza sovraprovinciale e potrà nel futuro ampliare ulteriormente il proprio raggio di azione.

La costituzione dell’accademia del buonumore nel primo anno permetterà:

  1. di realizzare dei corsi di formazione per nuovi clown sociali che poi svolgeranno un servizio di utilità sociale. Concretamente si realizzeranno due corsi di formazione di base, uno per provincia per un massimo di 40 persone complessivamente.
  2. un percorso formativo di aggiornamento dei clown sociali già operanti nelle strutture socio-sanitarie. Verranno programmati degli appuntamenti con clown esperti di livello nazionale e internazionale e con specialisti sulla cura delle relazioni. Tali corsi saranno accessibili sia ai vecchi che ai nuovi clown sociali.
  3. Inserire i clown sociali presso le strutture socio-sanitarie. 
  4. Promuovere ricerche e valutazioni sugli interventi di arteterapia. Sarà costituita una biblioteca per lo studio della comicoterapia accessibile ai soci e ai ricercatori o laureandi interessati a scrivere tesi sull'argomento. Una parte verrà dedicata allo studio delle esperienze di intervento dei clown sociali.
A partire dal secondo anno si apriranno le porte alle richieste di altre associazioni che vedranno utili tali tecniche per la formazione dei propri volontari e ci si rivolgerà anche alla fascia di cittadini interessati alle tecniche di cura per migliorare la propria qualità della vita.

E' prevista anche una campagna di promozione dell’Accademia che servirà a:

 a) incrementare la base sociale.

 b) far conoscere meglio l’associazione nel territorio provinciale,

Lavorare sull'immagine ha due scopi ben precisi:

- Il primo è quello di ampliare il raggio di azione degli interventi di comico terapia presso gli ospedali e le residenze per anziani della zona, in collaborazione con le associazioni del territorio.

- Il secondo, che necessita di un processo culturale più lungo, è quello di innestare nelle strutture di cura un processo di familiarizzazione sulle tecniche di comicoterapia da parte di tutto il personale, a partire dagli operatori di contatto coi pazienti, per contribuire a una sempre maggiore umanizzazione dell'attività di cura.
 
- Progetto "Favole della buonanotte" attivato presso l'Ospedale di Cittiglio (Va), da gennaio 2012

Il progetto si propone di sperimentare e realizzare interventi di animazione attraverso le favole delle buonanotte nel reparto pediatrico dell’ospedale con i bambini ricoverati.
I protagonisti della serata sono draghi, re e regine, case di marzapane, lupi e cappuccetti rossi che entrano nelle stanze per accompagnare verso la buonanotte i piccoli ospiti dell'ospedale.
I clown provvisti di di libri e marionette, raccontano, mimano, cantano o semplicemente leggono a seconda della fascia d’età dei bambini.
Si utilizzano le enormi risorse offerte dalla fiaba, il valore espressivo dei simboli in essa contenuti e le molteplici stimolazioni simboliche proposte nei racconti.
E’ risaputo infatti come la favola sia uno strumento che infonda sicurezza nel bambino: il cammino verso la soluzione che troviamo in ogni racconto, offre una prospettiva positiva nel confrontarsi con situazioni ansiogene, utile per allontanare le tensioni, esorcizzare le paure, proteggere e sostenere la capacità di controllare il mondo e le cose.

Obiettivi generali del progetto:

- Permettere al bambino che si trova in un momento di particolare stress emotivo di esternare le proprie emozioni attraverso un mezzo comunicativo facilitante, quale la favola.
- Facilitare il riposo notturno (fase già di per sé delicata nella quotidianità) attraverso un momento distensivo.
- Offrire al bambino degli strumenti per potersi immedesimare nei protagonisti delle favole per poter vivere e superare delicati stati d’animo.
 - Offrire al bambino il racconto o la lettura di una fiaba accuratamente selezionata e narrata, scelta in base all’età.

- Progetto "Il clown sociale in una RSA" attivato presso la R.S.A. Fondazione Longhi e Pianezza di Casalzuigno (Va), gennaio 2012.

Il clown sociale all’interno della R.S.A. rompe la quotidianità della struttura, favorisce attività di svago e relazione e crea un clima di scambio e conoscenza.
Obiettivi generali dell'intervento

- Socializzazione, integrazione, sviluppo relazioni interpersonali;
- stimolazione dell'autonomia fisica e psicologica;
- valorizzazione del passato e delle esperienze;
- stimolazione dell'espressività;
- promuovere la formazione di gruppi al fine di favorire relazioni personali e sociali;
- valorizzare il vissuto personale;
- stimolare e sviluppare la capacità all'ascolto e al confronto nel gruppo;
- stimolare il confronto, la discussione e i collegamenti tra presente e passato.
Le attività del clown sociale

L'intervento dei clown in una residenza per anziani ha come obiettivo primario quello di contribuire a migliorare non solo l’adattamento del paziente all’ospedalizzazione,  la sua accettazione, ma anche i rapporti tra i Pazienti e tra Pazienti ed Operatori.

Le attività sono progettate considerando attitudini, desideri, interessi e motivazioni degli anziani.
I clown sociali sollecitano il buon umore, coinvolgendo gli anziani in giochi, sketch, canti e balli, in questo modo anche chi è in un momento di difficoltà o si sente solo può ritrovare il sorriso e, con il tempo, affrontare la vita con maggior serenità emotiva.

È un supporto importante che crea un momento di benessere interiore, uno svago simpatico che  favorisce una migliore convivialità. 

Destinatari: reparto Alzheimer e non autosufficienti:

Il clown in questi reparti grazie alla sua corporeità ha una grossa capacità di evocare emozioni, ha la possibilità attraverso i suoi semplici strumenti di aprire una comunicazione diretta con i residenti affetti da deterioramento cognitivo.

Il clown può passare da un canale comunicativo all’altro: parole, musica, canto, il corpo emozionale, mimo, può navigare tra mondi diversi: il realismo, l'assurdo, la poesia, l’immaginazione, modulando l’intensità tra un gioco e un momento intimistico.

Nel caso di residenti colpiti dal morbo di Alzheimer e disturbi correlati, il linguaggio del corpo e l'intensità emotiva dei clown sociali suscitano la loro curiosità, ogni residente reagisce a una particolare caratteristica del clown o proposta di esso, sta nella sensibilità dei nostri operatori saper leggere e catturare il loro interesse.